Le nostre perdite nel Trading
Ciao a tutti, Andrea Unger qui con Francesco Placci. Ciao Andrea, ciao ragazzi. Ecco, siete abituati qua sul canale YouTube a vedere il Trading Show dove si parla dei sistemi, di come guadagnano e qualcuno ha chiesto dice: "Ma come fate a guadagnare sempre?" Ci proviamo, ma in realtà non sempre ci riusciamo, abbiamo pensato anche di raccontarvi oggi, quali sono state, non dico le perdite peggiori, ma quelle che ci sono rimaste più impresse e soprattutto cosa c'era dietro a queste perdite. Almeno personalmente ho perso diverse volte, non so te Francesco, ma penso che anche tu.
Sì, facciamo outing oggi. Penso che possa essere sicuramente interessante per i nostri amici trader, capire che le perdite... Personalmente ho sempre imparato di più dalle peripezie degli altri, perché quando raccontano storie fantasmagoriche, sì è bello saperlo, è bello sapere che è possibile, però imparare dagli errori, a mio avviso, è più utile perché mi risparmiano magari quello che poi... Specialmente alcune cose di cui parlerò io, ma penso anche tu, nascono proprio dalla scarsa considerazione dei potenziali errori che ci possono essere, no? Sì è vero, è anche vero che le lezioni che si imparano in questo modo, "the hard way" sono quelle che ti rimangono più impresse, sono quelle che impari meglio.
Quindi Andrea dimmi un po', la tua esperienza, le più grosse perdite, quelle che ti sono rimaste più impresse. Da cosa sono derivate? Di una ho parlato sul canale, qualcuno forse si ricorda il video se l'ha visto. Era praticamente un momento in cui io avevo seguito i sistemi, quindi ero stato disciplinato fra virgolette e avevo una posizione in quel caso di 3 contratti DAX (pesante per alcuni, leggera per altri, ma comunque significativa sicuramente) a fine anno.
Era over-year e per scarsa considerazione del rischio che poteva comportare una posizione al buio fra virgolette, per diversi giorni, visto che poi a cavallo del capodanno i mercati sono chiusi, ho trascurato la cosa. Avevo intenzione, a dire il vero, di chiudere le posizioni a fine anno e di ricominciare ex novo neanche a capodanno all'inizio, pensavo dopo la befana addirittura, perché di solito la prima settimana dell'anno non è che ci sia questa grande attività. Non l'ho fatto semplicemente perché mi sono dimenticato di controllare quale fosse l'ultimo giorno di contrattazione dell'Eurex, dove scambia il DAX e non mi ero accorto che 31 il mercato sarebbe stato chiuso, quindi avrei dovuto chiudere la posizione il 30 pomeriggio. Non l'ho fatto, mi sono trovato il 31 col cerino in mano che poi il cerino ha scatenato una bella miccia e con quell'operazione lì avevo perso più di 45.000€ a cavallo appunto del capodanno, un bell'inizio anno, diciamo. Il problema era stato proprio la pigrizia, l'indolenza di prendermi la briga di andare a controllare bene, di pianificare bene. Avevo intenzione di chiudere, ma non ho dato seguito a questa intenzione... sì,
poi si vedrà...poi si farà... È un atteggiamento che ho spesso purtroppo, cerco di stare attento. C'è una pigrizia di fare, proprio perché c'era da fare qualcosa fuori dalle regole.
In teoria il sistema andava long e avrebbe chiuso poi l'anno successivo, all'apertura del mercato successiva e quindi in teoria io ero disciplinato perché non avrei dovuto chiudere quella posizione, ma il buon senso diceva di chiuderla. Tra l'altro, il buon senso totale, avrebbe anche sconsigliato di aprire posizioni nella settimana tra natale e capodanno perché il mercato è estremamente illiquido e si muove male, quindi a mio avviso poco significativo statisticamente anche. Però ce l'avevo insomma, l'ho tenuta, e ho preso una brutta botta, perché poi il mercato è sceso. La cosa brutta è che durante poi quei giorni, io mi ero anche convinto di aver fatto bene, perché per chi ci ascolta questo può essere interessante, ne abbiamo parlato comunque sempre sul canale, c'è una tendenza rialzista dei mercati azionari durante le feste.
Se uno teoricamente, storicamente, comprasse sempre prima di una festa importante e chiudesse la posizione dopo, avrebbe mediamente guadagnato. Parlo del mercato azionario, quindi miniS&P, Nasdaq e DAX stesso. Ecco che a cavallo di Halloween, perché gli americani ci tengono, noi diciamo Ognissanti, Natale, Capodanno, Pasqua un po' più difficile perché si sposta sempre, però anche su Pasqua c'è questa stagionalità diciamo così. Per cui ero convinto che alla fine comunque avrei guadagnato bene perché c'era questa stagionalità, però le stagionalità non sono un 100% di successo e questa volta insomma è stata piuttosto costosa. Quindi la pigrizia e proprio il quasi disinteresse dal voler fare, una supponenza quasi no, un paradigma. Mi fai venire in mente qualcosa di simile che è capitato a me recentemente.
Non parliamo del DAX, parliamo di Bitcoin. I primi sistemi sviluppati su Bitcoin, tutto bello sulla carta e anche qui un po' di superficialità perché parliamo nel caso specifico di un sistema che chiudeva il più delle volte a fine giornata. Quando vedi le cose su un grafico, sul report, hanno un senso, poi bisogna contestualizzarli. Sta di fatto che sono rimasto over-night con due Bitcoin aperti a cavallo del week end. Ora, non avevo mai ragionato sul fatto che, è vero sono stato over-night, over week end con diverse posizioni aperte nella storia, nel senso non è che tutti i venerdì chiudo tutto. C'è un piccolo dettaglio, che il Bitcoin il cash, o meglio la vera cripto valuta, trada anche il sabato e la domenica e quindi si muove.
Quindi avere due Bitcoin aperti, nonostante il backtest sia stato positivo, quindi validasse quel tipo di operatività, a tenere due Bitcoin aperti durante il week end con magari il Bitcoin che scendeva, perché quando succede il più delle volte le cose ti vengono contro, non è stata una bella cosa. Non è stata una bella cosa perché io vedevo il Bitcoin scendere, due Bitcoin aperti e sapevo che non potevo fare niente, i miei stop-loss non esistevano e quindi... Questo ovviamente sul future che era chiuso.
Esatto perché lavoravo sul CME. Quindi anche in questo caso possiamo dire che è stata sicuramente un po' di superficialità, e non collegare il fatto che una cosa è un backtest, una cosa è l'operatività reale e poi non calcolare il fatto che il prezzo del Bitcoin future è strettamente legato ad un mercato cash che lavora h24, 7 giorni su 7. Quindi fortunatamente nel mio caso è andata bene, nel senso me la sono cavata con una leggera perdita, però è stato un brutto week end perché con 2 Bitcoin e con la volatilità dello strumento poteva essere...
Un tranquillo week end di paura. Esatto. Questa assomiglia un po' alla tua storia sul DAX.
Ecco queste sono vicissitudini che capitano nonostante la presunta esperienza perché a me è capitato a cavallo del 2016 se non sbaglio, Francesco visto che parla di Bitcoin future è pure un caso recente, però nonostante l'esperienza, l'errore è sempre in agguato. Invece a causa della scarsa esperienza o più, diciamo, per sindrome da onnipotenza forse, io ricordo anche all'inizio quando avevo i miei bei sistemi sui future azionari, perché all'inizio lavoravo soprattutto su quelli, le commodity ancora non erano abbastanza tradate, diciamo così, stiamo parlando di tanti anni fa... più di dieci anni fa e praticamente avevo un modello simile su tutti e andavo in scala a destra e a manca, cioè continuavo a moltiplicare questi sistemi tra miniS&P, DAX, FIB, a quei tempi tradavo anche il FIB, lo usavo parecchio. Poi modelli simili anche su altri mercati ancora, come l'obbligazionario USA-Europa.
Praticamente cosa succedeva? Che uscivo con un certo numero di sistemi che in realtà erano estremamente correlati tra di loro, perché quei mercati di fatto sono tra di loro correlati, cioè il DAX si muoveva come il FIB più o meno, diciamo così. Quindi, se io da un lato mi guardavo bene dall'aprire una posizione con due contratti DAX magari, perché temevo che fosse troppo pesante, non mi rendevo conto che aprire un DAX e un FIB era esattamente la stessa cosa da un certo punto di vista. Quando c'erano le belle giornate in cui si guadagnava tanto, non consideravo il fatto che quel tanto era dovuto alla sovraesposizione. Poi deriva dall'over-confidence, ero troppo convinto di essere bravo, di aver trovato il bandolo della matassa. Quindi non andavo ad analizzare neanche i bei guadagni, perché mi sentivo bravo. Secondo me li facevo perché ero bravo, non perché ho avuto fortuna che tutto è andato secondo quello che si sperasse.
Poi quando invece è arrivata la giornata in cui c'è stata la grossa inversione durante il giorno, prima mi sono bello caricato di contratti da tutte le parti e poi i mercati hanno girato, mi sono reso conto che c'era qualcosa che non andava, però quella è stata una brutta botta che è stata scioccante da un certo punto di vista, perché io ormai ero stra convinto di essere bravo, inossidabile e quindi andavo tranquillo. Mi avvicinavo tutti i giorni con allegria ai monitor perché aspettavo i nuovi guadagni. Poi quel giorno il mercato ha fatto quello che per il mercato è normale, si è fatto i fatti suoi, non ha fatto quello che volevo io e dopo aver fatto la spesa all'ingrosso, mi sono trovato dalla parte sbagliata ad un certo punto e lì ho pagato, ho pagato pegno. Poi ho capito e ho dovuto rimettere mano pesantemente al portafoglio che avevo, perché mi ero accorto che non ero per niente diversificato, avevo soltanto fatto dei cloni che non servivano poi a granché, a meno di non mettere altre regole intra-sistemi, ma non è quello che faccio di solito. Quindi, ero troppo convinto delle mie abilità e il mercato mi ha risvegliato con una bella secchiata d'acqua ghiacciata. Sì, il fatto dell'over-confidence effettivamente è un problema che può subentrare, l'ho patito anch'io.
Nel mio caso si tratta di trading diciamo con un setup diciamo meccanico, ma gestito in maniera più discrezionale. Era nei primi tempi in cui lavoravo con la volatilità, con i derivati della volatilità ed ero convinto di aver trovato una strategia fondamentalmente inaffondabile. Questo eccesso di sicurezza ha fatto sì che aprissi un numero eccessivo di posizioni. Ovviamente, punito dal mercato perché mi è venuto contro, mi sono trovato per le mani una situazione diciamo ingestibile. Se avessi seguito le regole, benché non si trattasse di un trading system, ma se avessi seguito le regole che mi ero dato, non mi sarei trovato in una situazione così drammatica.
Invece, nel mio caso, è stata una lezione dura da imparare perché come dicevo, io ho anche un aspetto diciamo abbastanza emotivo. Come trader discrezionale, devo ammetterlo, non sono un fenomeno, mi sento molto più a mio agio con i sistemi che, devo dire la verità, non mi hanno mai tradito. Nel senso che, ovviamente ci sono i drawdown, ma le grosse perdite che ho subito sono più derivanti da operazioni discrezionali o semi-discrezionali, perché l'impatto dell'emotività, vedo che per me è un problema gestirlo nel modo corretto.
È un processo, si migliora anche su questo, però devo dire che uno dei grossi benefici dei trading system è proprio quello di darti delle regole ferree e applicate senza pietà. Quindi se anche avessi seguito le regole, nel caso di quella specifica operazione discrezionale, non mi sarei trovato a gestire una posizione del genere. Seguire le regole con un trading system ovviamente è molto più semplice. Quindi, nel mio caso, posso dire che non sono i sistemi che sbagliano, il più delle volte è l'applicazione o l'uso che ne facciamo noi che può essere errato. Come nel mio caso per esempio sui Bitcoin, che non ho valutato il week end.
Magari il tuo caso nel Bund mi sembra di poter...cioè no il Bund ma il DAX, penso si possa dire un po' la stessa cosa, no? Non è tanto il sistema che ha sbagliato, è l'operatore forse che in quel caso non ha... Sì in quel caso il sistema aveva preso una operazione sbagliata, ma capita. Però, pur avendo in cuor mio la decisione giusta da prendere, giusta col senno di poi ovviamente, non l'ho presa in tempo perché ero svogliato, però quello di cui tu parli, è il discorso della disciplina. Io quella volta ero disciplinato. Poi in realtà ho lavorato male perché non ho rispettato il piano che comunque avevo in mente, ma diciamo, a livello di disciplina, dell'utilizzo dei sistemi, lì anch'io ne ho combinate.
Perché alle volte, adesso non più, però alle volte mi prudeva il dito di chiudere una posizione prima del dovuto o di aprire delle posizioni su mercati che magari non erano previsti dal sistema insomma, no? In quel caso gli errori che ho fatto, e ne ho fatti parecchi, sono ancora più devastanti perché minano poi ancora di più l'autostima. Questo si riflette anche sullo sviluppo stesso dei sistemi, perché dopo uno comincia ad vedere delle insicurezze, perché dice:"Porca miseria, ma io ho preso una decisione sbagliata, ho pagato, ho chiuso una posizione troppo presto quando poi il sistema avrebbe guadagnato quattro volte tanto". Ci sono quei casi in cui veramente tutto va a gonfie vele, uno si spaventa perché comincia ad aver paura di restituire parte di quello che vede in quel momento guadagnato e chiude a mano, stacca il sistema per poi vedere che invece il sistema aveva ancora più ragione e la posizione si sarebbe mossa ancora di più a suo favore. A me è successo con un sistema sulla benzina dove io ho chiuso con un buon guadagno, ma in realtà io avrei guadagnato non quattro volte come dicevo prima, ma tre volte tanto lasciandola correre. Io la considero una perdita, perché il mancato guadagno quando era lì a portata di mano, è comunque una perdita di fatto, no? Il problema è che dopo uno si domanda: "Ma allora quel sistema forse non era adatto alla mia personalità, perché io di fronte a un guadagno aperto di un certo tipo, non ho saputo sopportare quello che il sistema stava facendo e ho chiuso a mano".
I sistemi, per quanto freddi, come diceva Francesco, però vanno in qualche maniera tollerati dall'operatore. Mentre oggi che ne ho tanti davvero, li tollero quasi automaticamente perché non li posso controllare tutti, insomma no? Quando ne avevo di meno, la tollerabilità era un problema, anche per via dell'inesperienza un po', perché mi rendevo conto che per quanto il risultato nella fase di sviluppo si mostrasse bello, poi il cammino verso quel risultato, bello non è sempre, non per me perlomeno. Questa è una cosa che troppo spesso si trascura, cioè la sopportabilità di un qualsiasi evento che ci si trovi ad affrontare, a partire dal drawdown ovviamente, perché il drawdown viene sempre sottostimato. Perché un buon sistema uno lo vede, finisce in alto a destra la equity line e quindi uno guarda il punto d'arrivo, bello bellissimo. Però guarda lì che drawdown! Eh va beh, guarda dopo dove sono andato a finire.
Sì, ma durante il drawdown, uno non lo sa poi dove andava a finire, no? Quindi io posso assicurare tranquillamente che i drawdown fanno male e sono difficili da sopportare. Questo penso che Francesco lo confermi? Assolutamente, fanno parte del gioco, bisogna accettarli come bisogna accettare le perdite. Mi ricordo che quando lavoravo in banca, ero il massimo della disciplina, perché facendo un altro lavoro i sistemi non li toccavo mai, buttavo l'occhio dal cellulare e controllavo il server. Il problema è venuto dopo, quando ho smesso di lavorare in banca a tempo pieno e che ho iniziato a... mi sono dovuto rimettere in pari con la disciplina, perché prima era una disciplina forzata, era l'unico modo per fare trading avendo un altro lavoro che mi consentisse di diversificare su tanti strumenti. Una volta invece diventato trader, diciamo così, a tempo pieno, ecco che si è presentato un po' questo problema di cui tu parlavi prima.
È un processo, un processo di maturazione. Chi di noi non ha staccato un sistema in anticipo? È chiaro che poi acquisendo confidenza, diventando più esperti, certi errori si smettono di fare. Se ne fanno magari altri, però sono lezioni che poi rimangono. Sì la buona notizia è che sono cose che capitano, ma che non capitano sempre. Mentre nel trading discrezionale uno è sempre alle prese con la decisione, col trading sistematico si acquisisce quel distacco necessario a sopportare quello che fa il sistema insomma.
Col tempo si maturano queste cose poi ripeto, l'errore, siamo umani, c'è sempre, però sono casi. Sono episodi che uno si ricorda ci ride sopra oggi, perché sono passati riparati in qualche maniera e finita lì, però sono in agguato e vi posso assicurare tranquillamente tutti, che proprio i più numerosi sono stati quelli di intervento mio personale, quando praticamente cercavo di derogare alle regole, in questo caso dal sistema. Perché, di nuovo, quegli interventi erano frutto dell'emotività e l'emotività gioca brutti scherzi quando entra in gioco. Perché proprio nasce con ogni probabilità da una situazione abbastanza estrema di mercato, perché se il mercato è tranquillo e beato nessuno si agita insomma, no? Quando invece il mercato si agita, nel bene o nel male, comunque porta un coinvolgimento emotivo che porta a prendere decisioni spesso, sull'onda appunto di questa emozione e sono di solito sbagliate, perché prese troppo in fretta e vedendo soltanto i lati potenzialmente negativi o positivi se parlavamo tipo del take-profit precedente che poi però si rivelano sbagliate. Quindi Andrea, anche i grandi trader fanno degli errori mi pare di capire? Io non so i grandi trader, io li faccio! Anche i maestri diciamo allora. Sì, sì di errori ne ho fatti tanti e sono convinto che ne farò ancora molti.
Già mi arrabbio adesso a pensare il prossimo che farò. Però volevo dire tornando a parlare dei grandi guadagni che è un argomento più piacevole, io ricordo che i grandi guadagni li ho fatti in momenti in cui non so se li avrei fatti. Se fossi stato davanti al monitor, mi ricordo voli aerei intercontinentali dove all'arrivo in hotel andavo ad aprire la piattaforma, guardavo come stava e vedevo un balzo in avanti dell'equity mostruoso, non so come avrei reagito quel giorno fossi stato davanti al monitor. Uno va lì, guarda e dice: "Che bello!" E dice: "Sarei stato tranquillo fino adesso vedendo le cose?". Non lo so. Quindi quelle sono le cose che ricordo con maggior piacere.
Anche se da quello imparato poco poi, devo dire la verità, ripeto ho imparato di più dagli errori, perché a forza di prendere le botte prima o poi uno impara. Assolutamente, sono le lezioni più dure che sono quelle che rimangono. Io sulla gestione dei margini adesso non sgarro proprio. Dalle lezioni che ho ricevuto ho imparato ad essere... forse anche invecchiando,
non lo so, a diventare un pochino più conservativo. Una gestione... si parte che siamo tutti un po' gasati, un po', come dire, forse anche più giovani, più inclini al rischio anche. Poi però quando arrivano delle lezioni importanti, allora è chiaro che si imparano veramente come stanno le cose, come gestire le cose, diciamo nel migliore dei modi. Quindi nel mio caso devo dire che tutte le lezioni che ho preso sono state digerite e ne ho fatto tesoro.
Quindi è anche importante questo, quando si sbaglia non avvilirsi, ma prendere il buono tra virgolette, che c'è anche dagli errori, perché poi così si cresce anche, no? Personalmente io le cose, le lezioni proprio, la metodologia che seguo, magari in maniera ferrea adesso, deriva magari da errori importanti che ho fatto che mi hanno dato delle lezioni che adesso non dimentico più e quindi bisogna a volte sbattere la testa sui mercati, perché si impara anche in questo modo. A tal proposito posso aggiungere anche gli errori sempre per ignoranza colpevole spesso e volentieri, legati alla tecnologia. Quando ci sono dei problemi, non problemi, ci sono dei settaggi da tener presenti sulla macchina, nella fattispecie Multichart, se uno ignora, perché non ha studiato abbastanza, perché non ha considerato alcuni aspetti, c'è il rischio che si trovi poi con dei problemi da affrontare. Problemi stupidi magari, no? Però se uno avesse considerato la cosa studiandola avrebbe evitato. Io ricordo dei settaggi di ordini validi day, fino a fine giornata, piuttosto che un l'utilizzo di ordini validi GTC, Good 'Till Cancel. Ecco, lì succedeva su alcuni mercati, che a fine giornata mi creassero dei problemi se io cercavo di cancellare l'ordine e reinserire poi lo stop-loss il giorno dopo.
Io l'ho imparato, uso l'ordine GTC. Quando dimentico di mettere questo settaggio sul sistema specifico, poi rischio di pagarne le conseguenze. Lì l'ho imparato a mie spese.
Non avevo considerato la cosa sufficientemente a dovere quando avrei dovuto farlo, diciamo così. Ancora una volta nasce quella specie di supponenza "tanto io sono bravo". Sì però poi il mercato è più bravo di me. Bene quindi direi che anche i maestri sbagliano, anche il campione del mondo sbaglia ogni tanto.
Io nel mio piccolo sbaglierò sicuramente molto di più. Però l'aspetto positivo che volevo comunicare è che, ragazzi secondo me non bisogna preoccuparsi, anche da queste cose si impara. Non fate i nostri errori magari di essere, come abbiamo detto prima, un po' supponenti o svogliati perché sono errori che si pagano.
Colpevole ignoranza, supponenza, over-confidence. Questi sono i principali aspetti. I punti principali di errore. Over-confidence te lo sottoscrivo in pieno, perché nel mio caso è stato proprio così! Bene Andrea grazie per questa chiacchierata, speriamo che sia di gradimento per i nostri amici trader. Abbiamo fatto outing, vediamo un po' nei commenti cosa ci diranno.
Si perde, si perde! Ciao a tutti. Ciao ragazzi. Ciao Andrea Spero che questo video ti sia stato utile. Se ti piacciono i video della Unger Academy e vorresti vederne altri, non dimenticare di iscriverti al nostro canale e se vuoi scoprire di più sul metodo di trading che usiamo e insegniamo alla Unger Academy, non perderti il nuovo libro di Andrea Unger.
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2021-04-11 14:25